
Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese: un affascinante percorso nel cuore della Puglia rurale
Pedala nella storia dell’acqua di Puglia: scopri la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese passando da Murgia e Valle d'Itria
Esiste un percorso, che attraversa tutta la Puglia, unendo le alture della Murgia al tacco del Salento, passando per la Terra di Bari e la Valle d’Itria. Questo percorso, lungo oltre 500 chilometri, è la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, un itinerario ciclabile unico nel suo genere che segue il tracciato storico del canale principale dell’acquedotto, capolavoro di ingegneria idraulica dei primi del Novecento.
Una ciclovia che si sviluppa lungo l’infrastruttura dell’Acquedotto Pugliese, da Caposele (in Campania), dove nasce la sorgente del Sele, fino a Santa Maria di Leuca, l’estremo sud della Puglia. Un viaggio a due ruote che attraversa l’intera dorsale della regione, regalando paesaggi inediti, testimonianze rurali, ponti-canale in pietra, boschi, masserie, trulli e piccoli borghi sospesi nel tempo.
Ma è nel tratto centrale – quello che attraversa la Murgia e la Terra di Bari – che la ciclovia si fa davvero magica: accessibile e affascinante, con sterrati ben tenuti, paesaggi straordinari ed una rete di strade secondarie che lo rendono perfetto per il cicloturismo lento, le famiglie e chi vuole vivere la Puglia autentica pedalando nella quiete. Così si passa da Castel del Monte a Cassano delle Murge, per poi scendere gradualmente nel cuore verde della Valle d’Itria fra Locorotondo, Cisternino e Ceglie Messapica, fino a proseguire verso il Salento e la vista del mare.
Prosegui la lettura per esplorare meglio il percorso che passa dall’Alta Murgia alla Valle d’Itria più autentica.
Un itinerario cicloturistico tra ingegneria, natura e cultura rurale
La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese è un progetto ambizioso che punta a trasformare il tracciato storico dell’Acquedotto in un grande percorso verde, da Castel del Monte fino al capo di Leuca, attraversando tutto l’entroterra pugliese. Lungo oltre 500 km, l’itinerario segue in gran parte il Canale Principale dell’AQP, costruito tra il 1906 e il 1939 per portare l’acqua dalla Campania al tacco d’Italia.
La ciclovia si snoda lungo percorsi secondari e piste sterrate a bassa affluenza, spesso incastonati tra colline calcaree, muretti a secco e vegetazione mediterranea. È un percorso pensato per bikepacking, escursioni giornaliere o trekking rurale, perfetto per chi cerca un’immersione totale in paesaggi autentici, silenzi antichi e architettura contadina.
Murgia e Valle d'Itria, un tratto suggestivo
Tra le sezioni indubbiamente affascinanti della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese spicca il tratto che attraversa la Terra di Bari, con un andamento che parte dalle alture della Murgia nord-occidentale e scende dolcemente verso i paesaggi iconici della Valle d’Itria, tra trulli, vigneti e boschi secolari.
Questo segmento del percorso, già in parte fruibile e segnalato, segue la storica condotta idrica attraversando i territori dell’Alta Murgia, passando da Castel del Monte, Cassano delle Murge, Acquaviva delle Fonti, Sammichele di Bari e Noci, per poi deviare verso i suggestivi paesaggi di Alberobello, Locorotondo e Cisternino. Il fondo è prevalentemente sterrato compatto, ben conservato e ideale per bici gravel, MTB o e-bike, offrendo un’esperienza immersiva nel cuore verde della Puglia.
Durante il tragitto, potrai ammirare ponti-canale monumentali, caselli idrici in pietra, boschi di querce, tratturi solitari e ampie vedute panoramiche sul paesaggio rurale. È la parte più autentica e silenziosa della regione, lontana dai circuiti turistici classici, perfetta per chi cerca natura, lentezza e bellezza discreta.
L’itinerario nel dettaglio:
Da Castel del Monte fino a Cisternino, attraversando i paesaggi rurali e collinari della Murgia e della Valle d’Itria. L’itinerario tocca (o sfiora) località come Cassano delle Murge, Acquaviva delle Fonti, Sammichele di Bari, Noci, con deviazioni consigliate verso Alberobello, Locorotondo e infine Cisternino.
Tipologia di terreno:
Percorso misto: principalmente sterrato compatto e tratturi storici, con tratti su asfalto secondario e poco trafficato.
Perché è interessante:
È la parte più selvaggia, autentica e rurale della ciclovia. Il percorso può essere suddiviso in più tappe, perfetto per chi vuole viaggiare lentamente, fare piccole deviazioni (vedi Alberobello e Locorotondo), e godersi la natura senza fretta.
Sui sentieri silenziosi dell’acquedotto
Il tratto della Ciclovia dell’Acquedotto che attraversa la Terra di Bari e arriva nella Valle d’Itria è uno scrigno prezioso per chi vuole scoprire la Puglia più profonda e meno raccontata. Qui non troverai folle o stabilimenti, ma solo strade di campagna, sentieri tra ulivi, muretti a secco e il rumore del vento tra i rami.
È un itinerario perfetto per rigenerarsi, per staccare davvero la spina e riscoprire il piacere di muoversi con lentezza in un percorso ricco di fascino e cultura. Dunque la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, nel suo tratto barese, rappresenta una delle gemme del cicloturismo regionale: poetica, accessibile e straordinariamente autentica.
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